Confronto dello stent BioFreedom rivestito con Biolimus senza polimeri con lo stent Orsiro a eluizione di Sirolimus con polimero biodegradabile ultrasottile in una popolazione trattata con intervento coronarico percutaneo: studio SORT OUT IX
Nei pazienti con aumentato rischio di sanguinamento, lo stent BioFreedom rivestito con Biolimus A9 ( stent rivestito di farmaco in acciaio inossidabile privo di polimeri ) ha mostrato superiorità rispetto a uno stent di metallo nudo.
Lo scopo di questo studio era quello di determinare se lo stent BioFreedom sia non inferiore a un moderno stent Orsiro a eluizione di Sirolimus in polimero biodegradabile ultrasottile in una popolazione di pazienti trattati con intervento coronarico percutaneo ( PCI ).
Lo studio SORT OUT IX ( Scandinavian Organization for Randomized Trials With Clinical Outcome IX ) era uno studio di non-inferiorità su larga scala, randomizzato, multicentrico, in singolo cieco, a due bracci, di non-inferiorità.
L'endpoint primario, eventi cardiovascolari avversi maggiori, è stato definito come il composito di morte cardiaca, infarto miocardico non-correlato a nessun segmento diverso dalla lesione target o rivascolarizzazione della lesione target entro 1 anno, analizzati per intent-to-treat ( ITT ).
Lo studio è stato progettato per valutare la non-inferiorità per gli eventi cardiovascolari avversi maggiori dello stent BioFreedom rispetto allo stent Orsiro con un margine di non-inferiorità predeterminato di 0.021.
Tra il 2015 e il 2017, 3.151 pazienti sono stati assegnati al trattamento con lo stent BioFreedom ( 1.572 pazienti, 1.966 lesioni ) o allo stent Orsiro ( 1.579 pazienti, 1.985 lesioni ).
5 pazienti sono stati persi al follow-up a causa di emigrazione ( tasso di follow-up del 99.9% ).
L'età media era di 66.3 anni, il diabete mellito è stato osservato nel 19.3% dei pazienti e il 53% dei pazienti presentava sindromi coronariche acute.
A 1 anno, l'analisi intent-to-treat ha mostrato che 79 pazienti ( 5.0% ) a cui è stato assegnato lo stent BioFreedom e 59 ( 3.7% ) a cui è stato assegnato lo stent Orsiro hanno raggiunto l'endpoint primario ( differenza di rischio assoluto 1.29%; P non-inferiorità=0.14 ).
Un numero significativamente maggiore di pazienti nel gruppo dello stent BioFreedom ha avuto una rivascolarizzazione della lesione target rispetto a quelli nel gruppo dello stent Orsiro ( 55, 3.5%, vs 20, 1.3%, rate ratio, RR=2.77; P minore di 0.0001 ).
Lo stent BioFreedom rivestito con Biolimus A9 e privo di polimero non ha soddisfatto i criteri di non-inferiorità per eventi cardiovascolari avversi maggiori a 12 mesi se confrontato con lo stent Orsiro con polimero biodegradabile ultrasottile a eluizione di Sirolimus. ( Xagena2020 )
Okkels Jensen L et al, Circulation 2020; 141: 2052-2063
Cardio2020
Indietro
Altri articoli
Bivalirudina versus Eparina durante intervento coronarico percutaneo nell’infarto miocardico senza sopraslivellamento del tratto ST
Il profilo beneficio-rischio della Bivalirudina ( Angiox ) rispetto alla terapia anticoagulante con Eparina nei pazienti con infarto miocardico senza...
Guida con tomografia a coerenza ottica o angiografia per intervento coronarico percutaneo nelle lesioni complesse della biforcazione
L'intervento coronarico percutaneo ( PCI ) guidato dall'imaging è associato a esiti clinici migliori rispetto all’intervento coronarico percutaneo guidato dall'angiografia....
Intervento coronarico percutaneo completo o solo della lesione colpevole nei pazienti anziani con infarto miocardico
Il beneficio della rivascolarizzazione completa nei pazienti più anziani ( 75 anni di età e oltre ) con infarto miocardico...
STREAM-2: Tenecteplase a mezza dose o intervento coronarico percutaneo primario nei pazienti anziani con infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST
Le linee guida per l'infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST ( STEMI ) raccomandano un trattamento farmaco-invasivo se l'intervento...
Doppia terapia antipiastrinica dopo intervento coronarico percutaneo: stent in polimero biodegradabile o durevole nei pazienti ad alto rischio di sanguinamento
Sono disponibili informazioni limitate sull’efficacia comparativa e sulla sicurezza delle diverse piattaforme di stent nei pazienti ad alto rischio di...
Terapia con riduzione della dose di Prasugrel dopo intervento coronarico percutaneo complesso nei pazienti con sindrome coronarica acuta: analisi post hoc dello studio HOST-REDUCE-POLYTECH-ACS
La de-escalation della doppia terapia antipiastrinica attraverso la riduzione della dose di Prasugrel ( Efient ) ha migliorato gli eventi...
Apixaban o Warfarin e Aspirina o placebo dopo sindrome coronarica acuta o intervento coronarico percutaneo nei pazienti con fibrillazione atriale e precedente ictus: analisi post hoc dello studio AUGUSTUS
I dati sono limitati per quanto riguarda il rischio di eventi ischemici cerebrovascolari e sanguinamento maggiore nei pazienti con fibrillazione...
Effetti a lungo termine della monoterapia con inibitore P2Y12 dopo intervento coronarico percutaneo: follow-up a 3 anni dello studio clinico SMART-CHOICE
Sebbene la monoterapia con inibitore P2Y12 dopo un periodo minimo di doppia terapia antipiastrinica ( DAPT ) sia un modo...
Bivalirudina più un'infusione ad alte dosi rispetto alla monoterapia con Eparina nei pazienti con infarto miocardico STEMI sottoposti a intervento coronarico percutaneo primario
Precedenti studi randomizzati di Bivalirudina ( Angiox ) versus Eparina nei pazienti con infarto miocardico con sopraslivellamento del segmento ST...
Associazione tra bypass coronarico e intervento coronarico percutaneo con declino della memoria negli anziani sottoposti a rivascolarizzazione coronarica
Non è chiaro se il bypass coronarico ( CABG ) sia associato a declino cognitivo negli anziani rispetto a un...